Nel 2013 abbiamo accolto la richiesta di aiuto di una volontaria di Acerra per un cagnetto disabile che abbiamo chiamato Carletto. Purtroppo lo scorso 19 luglio il nostro Carletto si è addormentato da solo sotto il suo albero preferito – in giardino – da Ernesta, la signora che lo aveva adottato.
Carletto rimarrà per sempre nei nostri cuori insieme ad Ernesta che l’ha accolto nella sua casa e lo vogliamo ricordare con le parole della nostra volontaria Giovanna

Caro Amico,
avere una disabilità e vivere anche in canile è molto difficile, ma tu hai affrontato tutto con coraggio, dignità, semplicità e gioia…felice per una carezza, una pappa buona, un prato. Hai amato tutti ed è per questo che hai incontrato persone che ti hanno aiutato a cambiare la tua vita.
Era gennaio 2013 quando una volontaria del canile di Acerra (NA) ci chiedeva di aiutare un povero cagnetto con le zampette anteriori deformate. Non avrebbe resistito a lungo nell’umido… poteva vivere n quel canile! Quindi, tutti d’accordo… Carpo (così ti chiamavano) dovevi arrivare da noi! Il 6 Aprile eccoti al BAU, non più Carpo ma CARLETTO, spaesato ma finalmente libero di muoverti come volevi e fare amicizia con gli altri ospiti. Tutti i volontari facevano a gara per farti stare bene riempendoti di coccole e vizietti.
Ti abbiamo fatto visitare dall’ortopedico e dal fisiatra ma dopo tutte le visite il verdetto: non c’era nulla da fare! Avresti dovuto vivere. Potevi però essere aiutato con un carrellino. E dunque, dopo varie peripezie il carrellino è
arrivato ma…quante me ne hai fatte passare!
Il carrellino proprio non ti andava giù, qualche passo lo facevi ma poifermo come un mulo mi guardavi e mi dicevi: lasciami stare io sono così e cammino come ho sempre
camminato. Hai vinto tu. Niente carrellino. Allora via con appelli, video, articoli sulle varie riviste, per trovare una mamma speciale che ti volesse come sei senza se e senza ma…e l’abbiamo trovata !!!
La signora Ernesta ha visto il nostro appello e ci ha chiamato ma non poteva venire a conoscerti in rifugio. Ma era determinata a volerti a casa… così il 9 Gennaio 2014 dopo varie telefonate Zaira ed io abbiamo deciso di portarti a Bardonecchia per un incontro. L’accoglienza da parte della signora Ernesta e delle sue amiche
dell’associazione Lilly e i Vagabondi è stata calorosa e molto amichevole, ti sei trovato subito bene e con il bellissimo giardino potevi muoverti come volevi. Abbiamo deciso di lasciarti con lei sperando che andasse tutto bene.
Fra noi due cè sempre stato un legame particolare… e per poter andare via ho dovuto lasciarti (hai voluto!) la mia sciarpa perchè tu avvertisse il mio odore e non si sentissi abbandonato.
Carletto devo confessarti che durante il viaggio di ritorno ho pianto per il distacco, ma ho sperato e pregato che per te iniziasse una nuova vita felice .
E’ così è stato. Dopo pochi giorni la signora Ernesta ci ha telefonato dicendo che ormai eri uno di famiglia e che facevi anche le scale !!! Sei sempre stato una forza, sei speciale per questo ti ho amato, anzi tutta la famiglia del Bau ti amato tantissimo.
Dopo qualche mese ti ho rivisto ed è stato un incontro bellissimo che non dimenticherò mai! Eri felice !!!

La signora Ernesta ci ha detto che ti sei addormentato sotto il tuo albero preferito che da anni usavi come cuccia “relax”. Adesso corri felice amico mio …corri leggero …nessuna barriera ci sarà più e se anche ci fossero tu li supereresti come hai sempre fatto. Dai una leccata a tutti quelli che incontri e…ricordati di noi!
Giovanna (la tua amica)
Grazie Ernesta, di aver amato Carletto senza guardare il suo hanticap ma il suo cuore, sei davvero una persona “speciale” !